Prime Esperienze
Ragazzino Felice
di VisitatoreGentile
22.06.2024 |
23.163 |
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"Io sono già alto 170cm e porto il 44 di piede..."
A volte la vita è gentile da subito e ti regala emozioni che non credi possano arrivare così presto.Storia verissima, non ho cambiato nulla, anche i nostri nomi sono reali.
Anno 1986.
Mi chiamo Emiliano e sono al primo anno delle medie inferiori. Tutto diverso dalle elementari, compagni più grandi, maggiori stimoli, confronto con i ragazzi delle terze che sembrano così diversi e lontani da noi.
Sono stato iscritto al tempo prolungato perché i miei genitori lavorano e devo rimanere a scuola fino alle 16:30.
A pranzo mangiamo e poi siamo liberi di scorazzare per il cortile per la rimanenza d'ora.
La mia scuola è formata da un edificio grande principale, poi ci sono 3 cortili e su un altro livello c'è un secondo padiglione scolastico che ha un cortile grande tutto suo su due lati e gli altri due sono un piccolo vicolo riservato.
In classe eravamo 22 pari tra maschi e femmine e devo dire che sinceramente eravamo tutti belli, divertenti, simpatici e sempre con la voglia di giocare.
Il mio migliore amico e' Paolo.
Io sono già alto 170cm e porto il 44 di piede. Facciamo sempre casini e scherzi durante le ore di studio e soprattutto durante la ricreazione con Paolo, Antony e Mario.
Provo una strana sensazione quando guardo e parlo con la mia compagna di classe Alessia.
Forse immagino che sia il primo innamoramento.
Lei è una bellissima ragazzina dai tratti mediterranei, capelli folti neri e ricci, bel corpicino longilineo che promette un bellissimo fiorire e soprattutto, anche se avevamo solo 11 anni, aveva già 2 seni grandissimi.
Eravamo ancora da svezzare e, non capivamo fino in fondo cosa fare, con i miei amici, giocavamo a toccare e stuzzicare le nostre compagne che si divertivano ai nostri goffi gesti di attenzione.
E nel palpare le tette di Alessia si avvertiva una grandezza spropositata , rispetto alle altre ragazzine, e soprattutto erano di una durezza marmorea.
Un giorno io ed Alessia eravamo nel cortile del padiglione superiore, io come al solito stavo facendo lo scemo con lei, ma con la mia giovane età ed inesperienza non sapevo cosa fare realmente, anche se provavo qualcosa di tangibile per lei.
Sul muretto davanti a noi due ragazzi della terza si stavano baciando appassionatamente.
Alessia, in quanto di sesso femminile e già donna dentro, mi guarda e mi chiede se avrei il coraggio di farlo anche io.
Io sicuramente la guardo come uno scemo e senza neanche pensare, perché a pensarlo sarei scappato, gli rispondo che non mi dispiacerebbe provarlo con lei.
Eravamo in piedi. Lei piccolina e bassa , io alto e goffo. Si alza sulle punte dei piedi per avvicinarsi a me, io mi chino, le nostre labbra cominciano a sporgere, le teste si allineano e cominciamo ad avvicinarsi.
Ho gli occhi aperti e anche lei.
Ha uno sguardo diverso, che incontro per la prima volta in vita mia. Non e' più una bambina, ma una donna che si scopre.
Sto guardando le nostre bocche che si avvicinano, le sue labbra sono bellissime, carnose, rosse, inviolate.
Ancora non siamo in contatto e noto un'altra cosa nuova, ho le mutande che mi stanno torturando e stringendo qualcosa che non conosco.
Ho avuto altre volte il pisello duro, ma non ho mai saputo cosa farci.
Ora sento un fortissimo piacere e formicolio che viene dalle mie parti basse.
Sono già sviluppato in altezza e anche lì sono messo molto bene di già. Il tempo del righello per misurarlo e' lontano ma vi posso dire che per traverso e' più lungo delle mutande e ha tanta forza che riesce ad uscirne e venire dritto uscendo anche dai pantaloni.
E sta succedendo proprio questo, per fortuna e' primavera e ho la mia Lacoste fuori dai pantaloni e mi salva dall'imbarazzo di questo coso che spunta dai pantaloni.
Finalmente, dopo i pochi secondi che ci sono voluti per decidere di baciarci e avvicinarsi che sono sembrati lunghissimi, finalmente le nostre labbra si toccano.
Ero impreparato a quello che mi e' successo. Ho provato un emozione fortissima. Il mio cervello, corpo, cuore sono diventati maturi ed io sono diventato un uomo. Il piacere era meraviglioso, ma più del piacere fisico ho provato una nuova stranissima esperienza. Sentivo Alessia nella mia mente, avevo la percezione di ascoltare i suoi pensieri, le sue sensazioni, avvertivo il suo desiderio.
Nella mia pancia si sono compresse tutte queste emozioni e avevo quello che avrei scoperto in seguito con l'espressione farfalle nello stomaco.
Ero felice per questo semplice contatto che mi aveva aperto un nuovo mondo.
Avevo chiuso gli occhi, naturalmente, per godermi ogni briciolo di novità.
Sono passati minuti in cui eravamo entrambi rapiti da noi stessi.
Apro gli occhi e mi trovo nello sguardo della mia prima cotta.
Anche lei stava provando qualcosa di bello, lo vedevo nelle sue pupille dilatate.
Non so come ci siamo staccati e avevamo il fiatone come se avessimo fatto diecimimila kilometri di corsa.
E' stato bellissimo il mio primo bacio. Purtroppo non si è più ripetuto e non ne abbiamo mai parlato.
Ma non è ancora finita la storia, non andate via, vi devo raccontare ancora una cosa che mi e' capitata.
Alessia aveva come amica Alessandra. Ragazzina minuta, molto bassa anche rispetto all'età, poco seno, corpo senza particolarità, poco simpatica. Era la meno tartassata dal nostro gruppo di manesche attenzioni.
Ad Alessandra piaceva tantissimo Paolo e nonostante la giovanissima età avrebbe fatto tutto per lui, compreso andarci a letto.
Ma Paolo non ne voleva sapere, scappava dalle sue attenzioni schifato.
Un pomeriggio eravamo nel cortile superiore e con una scusa Alessandra ci invita ad andare nel retro appartato del padiglione.
Io, Paolo, Alessia ed Alessandra ora siamo dietro, nel piccolo vicolo, lontani da sguardi indiscreti.
Alessandra si avventa letteralmente su Paolo cercando di baciarlo, lui come al solito si divincola per sottrarsi, io ed Alessia cerchiamo di tenerlo, ma nonostante il nostro impegno Paolo riesce a scappare.
Alessandra fino a quel momento non aveva mai manifestato nessun interesse per me, ma evidentemente la fame a volte ci porta a saziarci anche con pietanze che non avevamo considerato.
Mi guarda con sguardo intenso e voglioso e mi ordina di fargli vedere il cazzo.
Io timido, imbranato e totalmente preso alla sprovvista dico di no.
Allora lei si inginocchia davanti a me e mi comincia a slacciare la cinta.
Come ogni ottantino avevo una cinta di pelle spessa con grossa fibbia d'ottone del Charro e jeans Levis 501 con i bottoni.
Io non capisco più niente, il pisello si sta svegliando, e comanda lui.
Alessandra maneggia la grossa cintura senza riuscire a slacciarla, Alessia si anima anche lei, cominciano in due ad armeggiare.
Mi toccano, mi strusciano, proprio lì.
Io non mi sono mai masturbato perché non sapevo ancora cosa fosse.
Sto provando una nuova eccitazione meravigliosa.
Il cazzo che tanto cercavano esce dai pantaloni e la cappellona si mostra in tutta la sua bellezza e virilità.
Le due novelle scopritrici riescono ad aprire la cinta e cominciano a sbottonare i pantaloni.
Ormai non riusciamo ad interrompere questo divertente gioco.
Comincio a sentire una pressione fortissima nel pisello e cola abbondantemente un liquido trasparente.
Con i bottoni dei jeans sono molto più veloci e in un batter d'occhi eccomi con la cinta slacciata e la patta aperta.
Alessandra dice che lo vuole vedere tutto senza pantaloni e mutande.
Non faccio in tempo a rispondere o pensare o scappare, che Alessia mi tira giù pantaloni e mutande.
E' la mia prima volta che sono nudo, davanti addirittura a due femmine, e non so cosa fare.
Il coso gronda di liquido trasparente sta inzuppando tutto.
Alessandra lo prende in mano sognante e io vengo per la mia prima volta.
Ora comincia a pulsare spruzzando copiosamente in faccia Alessandra un liquido denso e bianco.
Io strillo dal piacere.
Alessia sposta Alessandra e in ginocchio anche lei davanti a me lo prende in bocca, io sto ancora schizzando, lei continua a tenerlo nella sua calda bocca e mi aspira tutto.
E' troppo, vengo di nuovo.
Ricomincio a strillare.
Allora anche Alessandra vuole provare e sposta di forza la sua amica.
Ma non mi piace, con Alessandra non provo le emozioni travolgenti che ho sperimentato con il mio primo amore Alessia.
Mi lasciano da solo, vanno via sorridendo, io con i pantaloni abbassati, incapace di fare qualsiasi azione.
Purtroppo anche questa esperienza non si è più ripetuta. Non ne abbiamo mai parlato.
L'altro giorno ero al telefono con Paolo e gli dicevo ti ricordi quella volta che Alessandra ti voleva fare e tu sei scappato?
E lui mi ha risposto che non ricorda.
Eccomi qui a scrivere questo bel ricordo pulito ed ingenuo che non si deve perdere.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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